
Il Settecento italiano rappresenta un periodo di grande fervore artistico, in cui la pittura è vissuta come un mezzo espressivo di grande rilevanza. Durante questo periodo, si sono avute importanti evoluzioni nella tecnica, nello stile e nelle tematiche affrontate dai pittori italiani. In questo articolo, esploreremo la storia dell’arte nel Settecento italiano, concentrandoci sui principali movimenti, i protagonisti e le opere che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte.
LA PITTURA NEL SETTECENTO ITALIANO
Il Rococò e l’affermazione del gusto francese
Nel corso del XVIII secolo, il Rococò ha rivestito un ruolo centrale nella scena artistica italiana. Manifestandosi come un richiamo al gusto francese, questa corrente artistica si distingueva per la sua eleganza, l’uso di colori pastello e le linee sinuose. Pittori italiani come Giambattista Tiepolo e Giovanni Battista Piazzetta hanno contribuito alla diffusione dello stile Rococò nel paese, creando opere di rara bellezza ed eleganza.
La grandiosità del Barocco italiano
Parallelamente allo sviluppo del Rococò, il Settecento italiano ha visto anche una continua influenza del Barocco. Caratterizzato da una sublime teatralità e da una magnificenza scenografica, il Barocco italiano ha raggiunto il suo apice durante il Seicento, ma ha continuato ad essere molto presente nelle opere degli artisti settecenteschi. Opere come “Il Giudizio Universale” di Michelangelo e “Il Ratto delle Sabine” di Giambologna sono emblematiche di questa tendenza grandiosa e spettacolare.
Il Neoclassicismo e il richiamo all’antico
Verso la fine del Settecento, la pittura italiana ha subito un cambiamento significativo con l’avvento del Neoclassicismo. In risposta alla pomposa magnificenza barocca, gli artisti si sono ispirati all’antichità classica, richiamando l’arte greca e romana per creare opere di grande serenità ed equilibrio. Il pittore italiano più rappresentativo di questo movimento è Antonio Canova, noto per i suoi dipinti e sculture che incarnano l’ideale classico.
L’Arcadia e la celebrazione della natura
Nel Settecento italiano, l’Arcadia è emersa come una corrente artistica che celebrava la bellezza e la serenità della natura. Questo movimento, influenzato dai principi dell’Illuminismo e dal pensiero filosofico di Jean-Jacques Rousseau, ha spinto gli artisti a rappresentare paesaggi idilliaci e scene pastorali, caratterizzate da un senso di armonia e pace. Pittori come Francesco Zuccarelli e Giandomenico Tiepolo sono famosi per le loro opere che trasmettono un senso di tranquillità e bellezza naturalistica.
Il vedutismo e l’affermazione della città
Infine, nel Settecento italiano si è assistito anche alla nascita del movimento del vedutismo, che rappresentava le città italiane attraverso precise vedute architettoniche. Questo genere pittorico ha avuto un ruolo cruciale nell’innalzamento del valore storico e artistico delle città italiane e ha notevolmente contribuito alla diffusione dell’arte italiana in tutta Europa. Canaletto e Bernardo Bellotto sono tra i pittori più famosi di questo movimento, noti per le loro affascinanti rappresentazioni veneziane.