Fotografia: il mito bohémien di Arles tra mostre, festival e percorsi inaspettati

Les Rencontres d’Arles – Il Festival compie 50 anni

Questo festival sta alla fotografia come Cannes sta al cinema.
Fondato nel 1969 da fotografi ed appassionati dell’immagine, Lucien Clergue, Jean-Maurizio Rouquette, Michel Tournier ed altri, rappresenta ogni anno l’appuntamento artistico che permette ad Arles di essere la capitale internazionale della fotografia.

E’ poco esaustivo, a nostro parere, definirlo semplicemente come un insieme di esposizioni e mostre.
Infatti Les Rencontres d’Arles rappresenta molto di più e, giunti alla sua cinquantesima esposizione, è chiaro che l’impianto artistico del Festival ha coinvolto sia lo scenario culturale dell’immagine che i luoghi e le persone.

Un intreccio fortemente voluto dalle Istituzione e coltivato anno dopo anno da tutti coloro che a diverso titolo ne coltivano i semi. Franck Riester, Ministro alla Cultura, nel suo augurio alla 50° anniversario, spiega bene, l’impatto diretto e trasversale che il festival ha prodotto negli anni e che continua a produrre nel territorio:
50 anni di un’avventura fotografica! Questo è ciò che i Rencontres d’Arles, che celebrano la loro 50 ° edizione, ci promettono quest’anno. Hanno così ingaggiato una vasta collezione di archivi e ricordi per illustrare quella che è sempre stata la loro singolarità: l’incontro di fotografi e pubblico, ogni mese di luglio, nella città della Camargue.
Celebrare un’istituzione è anche un modo per onorare ed estendere il lavoro dei suoi fondatori, Lucien Clergue, Michel Tournier e Jean-Maurice Rouquette, scomparsi quest’anno. Tutti e tre saranno desiderosi di democratizzare la fotografia. È per questo motivo che il Ministero della Cultura sostiene i Rencontres d’Arles con tale forza e ha sempre accompagnato la fotografia nel paese in cui è nato. Perché il ministero guida una politica attiva per il sostegno alla creazione (ordini fotografici ambiziosi, luoghi di diffusione), educazione all’immagine (dispositivo diagonale), fondi per il patrimonio, editoria, fotografia documentaria e fotogiornalismo.
Sono felice che i Rencontres d’Arles coincidano con l’inaugurazione del nuovo edificio, progettato da Marc Barani della National School of Photography, luogo di conoscenza e trasmissione, portando ambizioni per i fotografi di domani. Potremo ammirare il lavoro degli artisti Raphaël Dallaporta e Pierre Nouvel realizzati nell’ambito dell’1% artistico.
Insegnamento, irrigazione del territorio, creazione artistica, sostegno agli artisti, mediazione e democratizzazione, i pilastri del Ministero della Cultura, come desiderava che André Malraux fosse nel 1959, sono qui brillantemente illustrati. Il programma Rencontres è un viaggio attraverso temi importanti e accolgo in particolare quest’anno le mostre personali di artisti donne in luoghi emblematici.
Vorrei ringraziare Hubert Védrine, Presidente, Sam Stourdzé, Direttore e tutti i gruppi di Rencontres, il cui lavoro ha reso il festival un momento chiave della fotografia mondiale e per il loro impegno per la giusta remunerazione degli artisti. Dopo una presenza record nel 2018 con 140.000 visitatori, spero che questa edizione dell’anniversario sia ancora un grande successo pubblico: buoni incontri a tutti!

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