arte cretese (2000 – 1400 a.C.)
Sappiamo che le isole del Mar Egeo, e le terre circostanti, furono abitate fin dal 6.000 a.C. (neolitico) ma è solo intorno al secondo millennio a.C. che la civiltà dell’isola di Creta sperimenta una struttura sociale e politica, e di conseguenza anche artistica, del tutto strutturata, nuova, complessa e attiva su molteplici piani.
Questa civiltà viene denominata civiltà cretese, dall’isola di Creta, oppure civiltà minoica dal Re Minosse.

L’arte cretese occupa una posizione di rilievo nell’evoluzione della storia dell’arte poiché ha contribuito a definire i canoni estetici e le tecniche artistiche che sarebbero state successivamente adottate da numerose civilizzazioni dell’antico mondo mediterraneo. La storia dell’arte cretese si può suddividere in due periodi principali: il protopalaziale e il neopalaziale, o periodo minoico.
l’arte cretese si è evoluta nel corso dei secoli, passando da un periodo di sperimentazione e creazione autonoma nel protopalaziale, ad un periodo di fusione di influenze esterne nel neopalaziale. Le opere d’arte cretesi di entrambi i periodi sono caratterizzate da un’attenzione meticolosa ai dettagli, da una rappresentazione naturalistica della vita quotidiana e da una maestria tecnica nella scultura e nella pittura. L’arte cretese ha lasciato un’eredità duratura nella storia dell’arte, influenzando le successive civiltà dell’antico mondo mediterraneo.
Arte cretese – periodo protopalaziale
Il periodo protopalaziale dell’arte cretese si estende dal 1900 a.C. circa al 1700 a.C. Durante questo periodo, l’arte cretese si sviluppò in modo autonomo, non subendo ancora influenze esterne significative. Gli artisti cretesi dell’epoca sperimentarono con materiali e tecniche innovative, creando opere caratterizzate da una sofisticata resa del dettaglio.
Una delle caratteristiche distintive dell’arte protopalaziale è l’uso abbondante di motivi naturalistici. Le opere d’arte cretesi di questo periodo mostrano rappresentazioni di scene di caccia, animali e piante, testimonianza dell’importanza della natura nella vita quotidiana dei cretesi.
Questo approccio naturalistico si riflette anche nel trattamento delle figure umane, che sono raffigurate con grande attenzione ai dettagli anatomici e alle espressioni facciali.
Un’altra caratteristica saliente dell’arte protopalaziale cretese è l’uso del marmo e della creta nelle sculture. Gli artisti cretesi di questo periodo furono in grado di lavorare questi materiali con grande maestria, creando figure dalle forme armoniose e dai dettagli finemente scolpiti. I principali soggetti delle sculture protopalaziali sono rappresentazioni divine, che mostrano un’ampia gamma di espressioni emotive.
Arte cretese – periodo neopalaziale
Il periodo neopalaziale dell’arte cretese si estende dal 1700 a.C. circa al 1450 a.C. Durante questo periodo, l’arte cretese mostrò chiare influenze dell’arte egea e micenea, che si fusero con le tradizioni artistiche cretesi per creare uno stile davvero unico. Gli artisti cretesi neopalaziali svilupparono una predilezione per la rappresentazione della vita di corte e delle cerimonie religiose.
Un aspetto interessante dell’arte neopalaziale cretese è la ricchezza e la vivacità dei colori utilizzati nelle pitture murali. Le pareti dei palazzi cretesi erano dipinte con vivaci tonalità di rosso, giallo, blu e verde, che contribuivano a creare uno spazio luminoso e gioioso.
Queste pitture murali spesso raffiguravano scene di festività, danze e banchetti, conferendo un senso di movimento e allegria agli ambienti decorati.
Una delle caratteristiche distintive dell’arte neopalaziale cretese è l’uso intensivo della tecnica del rilievo in ceramica. Questa tecnica consente agli artisti cretesi di creare figure e oggetti in rilievo sulle superfici delle ceramiche, offrendo un effetto tridimensionale molto realistico. Le ceramiche neopalaziali cretesi spesso raffigurano scene di vita quotidiana, divinità e figure mitologiche.