Dea Egizia Maat e Nun – Origine degli dèi e del cosmo

Dea egizia Maat

In Egitto non esiste un unico mito della creazione, ma diverse tradizioni, sviluppatesi nel corso del tempo e in diverse località, che testimoniano una costante riflessione sul tema. Aldilà dei diversi protagonisti divini e delle diverse modalità, tutte le “origini” sono comunque concepite come un processo che vede la figura di una divinità creatrice con forti connotazioni solari, che dopo aver generato se stessa emergendo da una preesistente entità primordiale, dà origine all’intero mondo creato, agli dèi stessi, al tempo e al cosmo.
L’entità primordiale che precede la creazione è il Nun – un caos liquido, informe, indifferenziato e oscuro – che tuttavia non scompare con la nascita del cosmo, ma permane a circondare il mondo creato, minacciandone costantemente la sopravvivenza. La creazione è dunque concepita come un processo generativo che si ripete continuamente, a fondamento del quale è il quotidiano ciclo del sole. Questi muore ogni sera per rinascere ogni mattina, partorito nuovamente dalla dea del cielo Nut, dopo aver compiuto, allo scopo di rigenerarsi, un percorso notturno nel mondo sotterraneo ed oscuro, dominato da forze potenzialmente distruttrici.
Mantenere l’equilibrio tra forze generatrici e distruttrici, fra il cosmo ordinato e il caos minaccioso spetta tanto agli dèi quanto agli uomini, chiamati a cooperare per questo scopo. Questo equilibrio, che è insieme ordine cosmico e sociale, ha una forma e un volto nella dea Maat.
Compito del faraone è garantire equità e giustizia sociale e fare da intermediario tra mondo umano e divino. La sua persona è scelta dagli dèi per occupare un ruolo sacro fra gli uomini, in quanto figlio del dio-solare creatore. La sua divinizzazione si realizzerà compiutamente solo con la morte, quando si unirà agli dèi nell’Aldilà.

La dea egizia Maat costituisce un elemento decisivo descritto dal Libro dei Morti (cap. 125): dopo la confessione negativa, cioè la proclamazione di non aver commesso una serie di peccati, il cuore del defunto viene posto su un piatto di una bilancia, mentre sull’altro è deposta la piuma di Maat, cioè Maat stessa in quanto ‘Verità’; se i pesi sono in equilibrio, è provata la verità della confessione negativa.

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