Aldo Rossi

In quasi vent’anni di lavoro elabora più di 70 arredi e oggetti, molti dei quali ancora oggi in produzione, sperimentando forme e cromie nel campo dei metalli e del legno, del marmo e della pietra, della ceramica e della porcellana, dei tessuti artigianali e industriali e dei materiali plastici.
ALDO ROSSI, BREVE BIOGRAFIA
-1931– nasce a Milano il 3 maggio 1931, la famiglia dopo qualche anno si trasferisce a Como
Frequenta il collegio arcivescovile “Alessandro Volta” di Lecco
-Nel 1949 s’iscrive alla facoltà di Architettura del Politenico di Milano (incontra Ernesto Nathan Rogers che lo introduce alla rivista “Casabella“
-Nel 1958 inizia l’apprendistato con Ignazio Gardella e Marco Zanuso
-Nel 1959 si laurea in architettura
-Nel 1960 la prima partecipazione alla Triennale di Milano: è membro della commissione di studi sulle periferie urbane, tema assai caro ad Aldo Rossi
–Nel 1963 inizia la carriera accademica (Università di Arezzo, Istituto Universitario di Venezia, Politecnico di Milano) – per leggere tutta la biografia di Aldo Rossi clicca qui
LA MOSTRA AL MUSEO DEL 900, MILANO APRILE-OTTOBRE 2022
Design 1960-1997 dal 29 aprile al 02 ottobre 2022
Per informazioni consulta il sito del museo





“Aldo Rossi. Design 1960-1997”, a cura di Chiara Spangaro, è un progetto Museo del Novecento, Fondazione Aldo Rossi e Silvana Editoriale, sostenuto dai Main Sponsor Molteni&C|UniFor, Alessi, Bruno Longoni Atelier d’Arredamento, dallo sponsor G.T.DESIGN. e dalla sponsorizzazione tecnica di Pollice Illuminazione e Up Group.
Per la prima volta esposti, in uno spettacolare percorso, oltre 350 tra arredi e oggetti d’uso, prototipi e modelli, dipinti, disegni e studi progettati e realizzati da Aldo Rossi, architetto, designer, teorico e critico, dal 1960 al 1997. Una mostra che prosegue nel dialogo interdisciplinare tra le arti, caratteristico della contemporaneità, intrapreso dal Museo del Novecento con l’approfondimento della figura di uno dei protagonisti della cultura visiva del XX secolo.
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– –Aldo Rossi in tutta la sua produzione, fin dai primi mobili realizzati nel 1960 con l’architetto Leonardo Ferrari, riflette sul rapporto tra la scala architettonica e urbana e quella monumentale e oggettuale. Dal 1979 si apre al mondo della produzione industriale e di alto artigianato, realizzando arredi e prodotti d’uso prima con Alessi, poi con Artemide, DesignTex, Bruno Longoni Atelier d’arredamento, Molteni&C|UniFor, Richard-Ginori, Rosenthal, Up&Up (oggi UpGroup).
In quasi vent’anni di lavoro elabora più di 70 arredi e oggetti, molti dei quali ancora oggi in produzione, sperimentando forme e cromie nel campo dei metalli e del legno, del marmo e della pietra, della ceramica e della porcellana, dei tessuti artigianali e industriali e dei materiali plastici. Il percorso si snoda in nove sale: ognuna racconta l’universo di Aldo Rossi con progetti, prototipi, prodotti artigianali e industriali, fino al suo spazio privato con la ricostruzione di un ambiente domestico. Il progetto di allestimento è firmato da Morris Adjmi – MA Architects, collaboratore e poi associato di Rossi a New York.
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– –Lo straordinario insieme delle opere in mostra è per la prima volta riunito grazie al dialogo e alla collaborazione con: musei e archivi aziendali (Museo Alessi; Molteni Museum; archivi di Bruno Longoni Atelier d’arredamento e di Up Group); collezioni museali italiane e internazionali (Bonnefanten Museum, Maastricht; Centre Georges Pompidou, Parigi; Fondazione Museo Archivio Richard-Ginori della Manifattura di Doccia, Firenze; MAXXI – Museo delle arti del XXI secolo, Roma; Università Iuav di Venezia; Triennale di Milano) e diverse collezioni private.
La mostra è accompagnata da un ricco programma di incontri ed eventi e dalla pubblicazione del catalogo ragionato “Aldo Rossi. Design 1960-1997”, edito da Silvana Editoriale, a cura di Chiara Spangaro e con un saggio critico di Domitilla Dardi. La prima pubblicazione che raccoglie tutti i progetti di Rossi designer: i prototipi, gli oggetti realizzati, gli inediti e i fuori catalogo disegnati dall’architetto-designer milanese insignito del Pritzker Prize nel 1990.
IL TEATRO DEL MONDO

L’architettura di Aldo Rossi si connota per la ricerca della forma pura e per le configurazioni elementari derivate dalla geometria.
Tale concetto è riscontrabile nel Teatro del Mondo – effimera torre galleggiante – costruito per la Biennale di Venezia (1979-1980). Realizzato in pochi mesi in un bacino a Fusina, e trasportato con un piccolo rimorchiatore presso la Punta della Dogana, ha poi intrapreso un viaggio in mare aperto fino a Dubrovnik.
La struttura di legno – a pianta centrale quadrata, sormontata da una cupola ottagonale in metallo e affiancata da due torricine con i vani scala – conteneva un teatro con due cavee. Dall’interno era possibile osservare la città e, invertendo le dinamiche, il teatro diventava così palcoscenico e la città, con le sue architetture, teatro. Come non notare quanto esso rimandi al Globe Theatre ovvero al Theatrum Orbi di Fludd, entrambi teatri della memoria, luoghi simbolici grazie ai quali era possibile tracciare una sorta di geografia del ricordo.
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